Il centesimo giorno mi occuperò del territorio. Non che le altre cose siano più urgenti, ma necessitavano di impegni immediati che dessero risultati sul breve, una inversione di rotta repentina! Quando si parla di territorio si parla di agricoltura, difesa del suolo, regimentazione delle acque (eh sì, abbiamo dei fossi sui quali vogliono portare isole ecologiche!). Bisogna procedere ad un grande censimento dei terreni. Ho già scritto del Piano regolatore. Parliamo ora dei terreni che non saranno violentati con colate di cemento. Chi ancora oggi si dedica all’agricoltura andrebbe decorato con la medaglia d’oro al valor civile. Invece lo penalizziamo ulteriormente. Una cosa che farei immediatamente è quella di prendere accordi con associazioni di categoria, cito solo la CIA e la COLDIRETTI, perchè anche Montecompatri potesse avere un grande mercato settimanale della vendita diretta dei prodotti della terra. Senza retorica: oggi mangiamo dei pomodori prodotti in Sicilia, venduti a Latina, trasportati a Milano, imballati e ritrasportati nei nostri centri di commercializzazione al minuto. Il contadino che abita a un chilometro da noi non sa cosa farsene del suo bel pomodoro fuori norma, magari leggermente “toccato”, non sufficientemente canonico per il mercato, mercato che gli chiede mille bolli e licenze per poter vendere quanto produce. A Montecompatri ogni contadino potrà vendere liberamente in piazza i propri prodotti senza pagare occupazioni di suolo pubblico o altre fesserie del genere! Poi favorirei in ogni modo la manutenzione dei terreni attraverso la riappropriazione di spazi incolti, che purtroppo aumentano anche dalle nostre parti. Non è tempo (per fortuna) di espropri o collettivizzazioni. L’esperienza però degli orti urbani è veramente interessante. Si possono fare dei contratti decennali con proprietari di appezzamenti di terra abbandonati e degradati, permettendo ai cittadini di gestire un piccolo orto domestico. Il proprietario elimina il problema oneroso di una manutenzione che evidentemente non può portare avanti e il cittadino impara a produrre in maniera sostenibile il proprio sostenamento. Se si sono trovati spazi a Roma e Milano non vedo perchè non si possano trovare sulla Casilina, a Molara, nei pressi del Centro Storico. I monticiani sanno bene quale sia il significato toponomastico di “Ortora” e come prima, sui dirupi scoscesi del borgo medievale si coltivasse quanto serviva alle famiglie!
Infine c’è il gravissimo problema della manutenzione del suolo. Ci ricordiamo delle stupidaggini che combiniamo solo quando si verificano fatti come quelli di Sarno, Messina, Genova. Se lasciamo crescere il territorio disordinatamente, senza infrastrutture, senza controlli, queste sono le naturali conseguenze. Basta poco. Competenza e volontà di procedere senza clientelismi e senza omissioni. Proverei a bandire una gara tra le associazioni di volontariato (Legambiente, WWF, Italia Nostra, ….) per verificare la possibilità di monitorare e vigilare sul territorio. Utilizzerei il Servizio civile, a costo zero, per un ufficio di monitoraggio continuo sul territorio… abbiamo solo questa Terra, dobbiamo averne cura!

Va tutto bene e per Laghetto?? Cosa vuoi fare che siamo imbrigliati fra la Casilina dove corrono come dei pazzi e la strada dietro i palazzi in mezzo alle case che nemmeno telo dico!!! NOI CON LE CARROZZINE SIAMO COSTRETTE A PORTARE A SPASSO I NOSTRI FIGLI DENTRO I PARCHEGGI per stare sicure che non ci investono…qui non cè un negozio e se abbimo bisogno di qualsiasi cosa dobbiamo prendere la macchina..hanno costruito una piazza fronte chiesa sotto curva..non ho parole e visto che parliamo di ambiente LA CAVA!!!! dovrebbe essere chiusa da 5 anni invece ancora scavano e hanno provocato un danno ambientale non indifferente! Ioi sto con voi lo sapete ma voglio vedere risultati e non solo per montecompatri ma anche per la sua periferia!