Torno sulle recenti elezioni di Montecompatri per ripubblicare con qualche modifica una nota scritta a caldo.
Il risultato elettorale è stato chiaro ed inequivocabile ed ha detto due cose: il paese è con Marco De Carolis, il paese ha dichiarato di non aver per niente gradito la coalizione di centro sinistra nella sua proposta elettorale. La terza lista ha colto molto poco del malcontento che pure era palpabile in campagna elettorale. Dico anche che per quanto riguarda SEL mi assumo tutte le responsabilità delle scelte fatte e del disastroso risultato elettorale. Non sono il segretario, ma da Consigliere Comunale ho avuto un ruolo determinante in quanto successo.
Giova fissare alcuni punti perchè in futuro non si commettano gli stessi errori. Già un anno fa il muro costituito dall’attuale sindaco Marco De Carolis appariva insormontabile. Questo in parte per meriti della sua amministrazione, soprattutto in tema di opere pubbliche, ma anche per un modo di amministrare che molto ha concesso al reclutamento sistematico di consensi attraverso atti amministrativi. Si pensi solo alle perimetrazioni dei nuclei abusivi, circa 350 proprietari che hanno percepito l’inserimento della loro proprietà nei piani di recupero come un’anticamera del nuovo Piano Regolatore. Inoltre la Giunta è vissuta in pace per cinque anni, fatto mai visto prima a Montecompatri, permettendo una continuità che sicuramente ha giovato all’azione amministrativa.
Dinanzi a questa indubbia difficoltà e a sondaggi che davano per scontata la riconferma di Marco De Carolis, alcuni ambienti del PD hanno avanzato la proposta di togliere un mattone alla granitica costruzione del centro-destra e di candidare sindaco un ex assessore di centro-destra. La proposta ci è apparsa già allora incoerente. Abbiamo controproposto di celebrare elezioni primarie per far scegliere ai cittadini il candidato sindaco e l’idea era anche quella di smontare la proposta PD. Al contrario i sostenitori del “valore aggiunto” accedevano alla nostra proposta in cambio di ammettere alle primarie l’ex assessore, il PD avrebbe avuto un candidato proprio. Era chiaro che a quel punto non accettare questa proposta significava rinunciare all’accordo con il PD ed essere condannati ad una lista autonoma. E’ da considerare che la riduzione del numero dei Consiglieri comunali da 16 a 10 rendeva molto difficile eleggere un Consigliere con una lista “fuori dai blocchi”, tanto che le liste poi saranno tre, contro le 6 delle precedenti elezioni.
Dopo un lungo travaglio interno a SEL abbiamo accettato, con una stretta maggioranza, di accedere alla proposta PD e siamo andati alle primarie. Molti ci rimproverano oggi di non aver appoggiato durante le primarie Bassani (PD): abbiamo ritenuto, noi di SEL, che non fosse giusto che il nostro partito risolvesse i problemi creati all’interno del PD, con una buona parte di membri del direttivo schierati contro il candidato del PD e a favore di Martorelli. D’altra parte, come ben sanno i compagni di SEL, non avrei voluto candidarmi alle primarie, ma mi è stato chiesto un atto di coerenza verso le pressioni che avevo esercitato accettando l’accordo con il PD. Perse le primarie la responsabilità verso il centro sinistra del mio partito (SEL) anche dinanzi a situazioni di altre città e paesi (quando vince SEL le primarie non accettiamo certo che altri si defilino) mi ha spinto a forzare la mano perchè si tentasse di creare una coalizione di centro sinistra il più credibile possibile e questo si è tradotto in un buon programma e in una lista piena di giovani. Purtroppo non è bastato. Quanto al mio deludente risultato personale credo che abbiano influito tre fattori che si sommano alla difficoltà di essere schierato in una lista che non era certo conseguente alla mia storia politica. La scelta generosa di SEL di schierare due candidati (complimenti ad Amelia per il buon risultato), l’esistenza di una terza lista che “pescava” nel mio bacino elettorale e che ha raccolto il voto degli scontenti, il fatto oggettivo che da tre anni io viva principalmente fuori da Montecompatri e non frequenti più come una volta il Paese. Ma questo non è un alibi e darò seguito a quanto mi hanno detto gli elettori: debbo rispetto ai militanti di SEL e a chi mi ha comunque sostenuto, per cui discuterò con loro il da farsi e analizzeremo insieme il voto. E’ chiaro a me stesso però che non mi occuperò più di politica a Montecompatri (nel senso di partecipazione ad elezioni) ma sono a disposizione, se richiesto, degli amici e compagni, per dare una mano da semplice militante. Largo ai giovani, insomma! Anche perchè mi sento veramente fuori posto in una politica che delega il legittimo scoramento a personaggi come Beppe Grillo e premia con un plebiscito un’amministrazione come quella di De Carolis della quale temo che i cittadini vedranno in questo secondo mandato quello che ho già visto nella posizione “privilegiata” di Consigliere di opposizione. Auguro comunque al Sindaco confermato di agire al meglio ed ai cittadini di Montecompatri un sano e duraturo progresso. Infine una nota di amarezza personale: ho evitato in tutta la campagna elettorale di polemizzare pubblicamente con chi mi ha anche attaccato sul piano personale, continuerò su questa strada, restala delusione nei confronti di chi credevo amico e ha confuso la politica con l’amicizia e la correttezza nei rapporti personali che deve rimanere una stella polare anche nell’aspro confronto politico. Peccato.
