Giotto che realizza questa scena per la Cappella degli Scrovegni a Padova e’ lontano da noi oltre otto secoli, eppure la sua modernita’ e’ sconvolgente.
Il maestro sottrae i suoi personaggi all’astrattismo bizantino e li riporta sulla terra, collocandoli in un ambiente del quale fanno parte e con il quale interagiscono in ogni dimensione spaziale e semantica. Il muro del giardino costituisce una delle due diagonali, l’altra e’ il corteo di donne piangenti: il disegno è squadrato e le figure convergono verso il centro che racchiude il significato: da una parte Maria, dall’altra il corpo ormai rigido di Gesù. Giovanni e Maria, slanciati verso Gesù, l’angelo in cielo, al centro, in una posizione asimettrica rispetto a quella di Giovanni invitano a porgere l’occhio verso il dramma rappresentato da Gesù ormai morto. L’albero è spoglio, avvolto dal gelo dell’inverno, sembrerebbe morto… ma è carico di gemme…