Camilleri, De Luca, Gadda… ci trovi un pò di tutto in questo riuscitissimo affresco di una Napoli colta nel mezzo del ventennio fascista. Gli occhi verdi del Commissario Ricciardi, le donne della sua vita, con le quali non riesce a stringere rapporti veri, il brigadiere geloso e impacciato, ma forte e determinato nella sua missione di tutore della legge morale prima che di quella scritta. La trama è semplice ma non troppo e non manca il colpo di scena finale. Questi sono solo alcuni dei pregi evidenti di un libro che però non si riesce a leggere tutto di un fiato. Il motivo si comprende facilmente: troppo belle le pagine perché l’autore abbia il coraggio di tagliare, sottendere, tacere. Il detto è troppo e il non detto che rimane é troppo poco perché il lettore se ne possa andare in cerca di avventure con la propria fantasia. Ecco svelato il difetto: un libro che rimane troppo dell’autore e che entra troppo poco nei sogni di chi lo legge….

