Compiti a casa, #Platoneelabattutafloat

1.4 COMPITI A CASA: LA GRAMMATICA DI SQUADRA!

cop2Abbiamo detto della funzione sociale che aiuta la volontà di potenza. Detto così sembra difficile. La realtà è molto semplice: la squadra aiuta il singolo a diventare forte. Se ci pensate ricorderete di aver notato ragazzi imbranati che giocano in squadre imbranate, vi sarà anche capitato di osservare che qualcuno di questi ragazzi, inserito in un gruppo ben collaudato ed efficiente, abbia mostrato di non essere proprio malaccio. Ricordo ancora quando Bergomi esordì a 18 anni durante i campionati del mondo di calcio in Spagna. Sembrava un veterano e giocò un gran mondiale. Sicuramente la bella figura che fece Bergomi si deve alle sue doti, ma è anche vero che la sua performance fu resa possibile da una squadra che si intendeva a meraviglia e che non a caso vinse il mondiale. 

Ma se la squadra è così importante per l’individuo, perché non essere conseguenti e non affidare alla squadra la soluzione di alcune problematiche? No, non pensiamo subito ai grandi problemi esistenziali di ogni atleta, andiamo sul semplice: un problema tecnico. Mettiamo che sistematicamente cadano pallonetti davanti al nostro libero. Quello si allena sodo, ma in partita viene sempre fatto fesso da un attaccante avversario. Si è sparsa la voce e il nostro povero libero è entrato in crisi: tutti provano a farlo fuori con un pallonetto. Se già abbiamo lavorato tanto, perchè intestardirci con l’allenamento individuale? Sperimentiamo insieme a lei/lui e alla squadra diverse soluzioni. Per esempio: che sistema di copertura e difesa usiamo?

Iniziamo a discuterne apertamente con il gruppo. Bisogna essere  autorevoli e dare la sensazione di avere la risposta, ma di essere aperti a soluzioni diverse …poi escogitiamo degli step per arrivare a risolvere il problema e dedichiamo sempre qualche minuto durante gli allenamenti della settimana a sperimentare la soluzione dell’enigma tattico. Per esempio: il libero copre sistematicamente il pallonetto su attacco avversario da posto 2, come si mette il muro? Chi copre il lungo linea? Il nostro muro è formato da atlete alte un metro e dieci e il libero passa l’allenamento ad essere preso a pallonate in faccia? Questo la rende insicura sulla difesa e quindi stenta a partire per il pallonetto? E’ funzionale questa difesa per noi? Proviamo altri atteggiamenti…

Infine lasciamo all’atleta e alla squadra esprimere delle preferenze, evidenziamo pure con forza le nostre eventuali perplessità e le controindicazioni, troviamo una sintesi e sperimentiamo nell’allenamento successivo e poi in partita. Cerchiamo un genitore o un fidanzato che faccia un filmato della partita e rivediamolo insieme alla squadra il lunedì.

Magari abbiamo perso contro l’ultima in classifica, allenata dal collega più antipatico dell’universo (tanto  sono sempre quelli antipatici che ci battono!), però alla fine avremo una squadra …. E prima o poi troveremo un buon sistema di copertura del pallonetto che aiuti il nostro libero a vivere serenamente la domenica pomeriggio.

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