“Carpe diem … quam minimum credula postero” (Orazio)
Vivi il tuo giorno, pensando il meno possibile al domani.
Tutti noi abbiamo provato almeno una volta la sensazione di essere in gara con la giusta concentrazione: tutto va bene ed è sotto controllo, nessun problema può distrarmi. Questo stato di grazia si ha quando abbiamo reclutato al meglio tutte le nostre energie psico-fisiche. Gli specialisti chiamano “flow” (flusso) il momento in cui raggiungiamo un equilibrio tra quello che richiede la situazione e le risposte che riusciamo a dare, ottenendo così la peak performance, la prestazione psico fisica ottimale.
Pensiamo ad un pallavolista pronto alla ricezione in attesa del servizio avversario. Sicuramente sta provando qualcosa che possiamo chiamare stress. Se lo stress è buono (eustress) il nostro pallavolista è nella sua zona e sta attivando tutte le proprie energie per assolvere al compito che lo attende. Quando parliamo di stress, però, pensiamo più facilmente ad uno stress negativo. Il nostro nemico è uno stress proiettato lontano. Possiamo avere uno stress che guarda al futuro: che ne sarà della mia risposta? Se sbaglio cosa penserà di me il coach? … Anche uno stress che viene dal passato è particolarmente pericoloso: posso sbagliare come ho già sbagliato tante volte… non ho mai vinto contro questo avversario…
C’è poi uno stress negativo che nasce dalla distanza che percepiamo tra la competenza, di cui si è consapevoli, ed il compito che ci è richiesto.
Attenzione però: se lo stress è sostenibile sarà un ottimo alleato dello sportivo. Se restassimo nella tranquillità della zona di comfort, non saremmo certo stressati, ma la nostra prestazione sarà… ordinaria, mediocre.
Esistono varie tecniche che aiutano a rimanere in zona e ogni tecnica è un momento particolare di quello che chiamiamo ‘gioco interiore’.
Nei prossimi post parleremo di tre strumenti a nostra disposizione:
a) La visualizzazione;
b) Il self talking;
c) Tecniche di rilassamento.
Il punto chiave però sul quale occorre cominciare a lavorare è la capacità di rimanere in una bolla durante la prestazione. Quello di cui c’è bisogno è vivere un antico consiglio: carpe diem!
Prima di analizzare le varie tecniche che aiutano a rimanere nel focus è bene, inoltre, prendere coscienza dei vari elementi che possono portare fuori zona: anche solo saperli riconoscerli è d’aiuto.