Botero e il trattore

Sclop, clop, bruum…clop… brumm bruuuum bruuummm. Il grosso trattore, un Landini 7830 DT, con un ultimo colpo poderoso smise di borbottare e cominciò a macinare giri. Gonfiò il petto, liberò sul campo i suoi cavalli e prese a pettinare la collina. Dalla casa a valle appariva come un puntino quando era in cima, un gigante quando si avvicinava.
La donna, quando si accorgeva del rumore, si affacciava alla finestra e salutava l’uomo che cavalcava il gigante. Poi riprendeva a leggere. Ogni tanto alzava lo sguardo, fino a che non scompariva lontano. Poi lo avvertiva, vedeva nuovamente prendere forma, ingrandirsi, e allora si alzava, si affacciava alla finestra. Salutava. Andò avanti e indietro, su e giù per un bel pezzo.

Finché il gigante crollò esausto appena fuori dal suo capanno.
Più tardi, forse domani, l’uomo lo avrebbe lavato, sistemato e riposto dentro. Fino al sabato successivo.

E’ una bella rogna quando si rompe il trattore il sabato pomeriggio, disse soddisfatto rientrando a casa.
Togliti le scarpe, disse lei.
Ho fatto la doccia in giardino. L’impianto solare funziona. D’estate non devi preoccuparti. Torno pulito come un neonato.

Senti, disse lei. Ma come è possibile che questo Cristo sia stato deposto dalla croce? Insomma, non ha il fisico per starsene appeso sulla croce. Come hanno fatto a tirarlo giù? E’ enorme. Ci penso da ore. Un Cristo così non può essere messo in croce. Soprattutto non puoi tirarlo giù quando è morto sulla croce.


Già, enorme. Allora, amore. Senti cosa è successo. Ho finito il gasolio. Proprio lassù, in cima alla collina. Faceva veramente caldo. Allora sono sceso a riempire una tanica. Ma tu non mi hai visto? Insomma, risalgo convinto di poter far ripartire il trattore. Butto dentro una ventina di litri. Ma niente. Quello borbotta e non riparte. Provo due, tre volte. Ancora niente. Gli ho dato anche un calcio. Guarda qui, mi si è gonfiato il ginocchio per il contraccolpo.

Telefono ai meccanici del paese. Ti ricordi? Ho sempre detto che è utile avere in tasca il telefono, anche quando stai sul trattore e non sentiresti neanche la suoneria. Insomma, nessuno risponde. E’ sabato pomeriggio, mi dico. Non mi aiuterà nessuno. Avrei dovuto lasciare il trattore lassù e scendere a piedi. E poi? Non lascio lassù tutti quei soldi.

Già, fece lei. Ma no, dai guarda quell’angelo così tozzo con le alette piccole. Non può volare.

Già, non può volare. Disse lui. Allora ho una trovata. Prendo il telefono e apro YouTube. Per fortuna là in cima alla collina c’è campo. Scrivo proprio vicino alla lentina della ricerca: Trattore senza gasolio non riparte. Sarà stato stupido, ma non mi è venuto in mente di meglio. E che succede? Succede che trovo una spiegazione. Come si chiamano questi video? Ecco, tutorial. Trovo un tutorial. Insomma, il tipo fa ripartire un trattore. Non è proprio un Landini 7830 DT come il mio. Però capisco. C’è un bullone, in basso. Prima che il gasolio entri nel motore. Lo svito. Me lo metto in tasca. Ah, prima controllo che non ci siano i buchi. Nella tasca. Dico, un buco nella tasca è un bel problema. Si fa presto a perdere il bullone e allora addio! Salgo sul trattore e provo ad avviare. Clop Clop. Però dal buco, sì dal buco dove prima c’era il bullone, esce un bello schizzo di gasolio. Almeno credo. Sì, deve essere stato per forza gasolio. Allora provo ancora e il motore stenta un po’, ma alla fine. Miracolo! Parte. Mi sbrigo a spegnere perché a quel punto da quel maledetto buco esce un bello schizzo di gasolio. Un fiume di gasolio. Ad ogni giro un getto. Riavvito, serro ben bene e lavoro tutto il pomeriggio. Eh, già mi hai visto. Mi salutavi anche.
Allora, vediamo questo quadro. Ah, ma è quello colombiano. Botero!

Già fece lei.

Lo sai perché credo che abbia fatto Gesù così grande? Credo che volesse riempirlo di colore. Volesse dire: ehi voi! Questo è Gesù! Credo che c’entri qualcosa il fatto che neanche entri nella sepoltura. Non può entrarci, è più grosso. Ma poi dietro, vedi, ci sono palazzi. Che strano. Sembra una scena di oggi. Quei personaggi, somigliano a tutti. Potrebbero essere ognuno e nessuno. Così goffi. Colorati.
Però si vede che lo conosce bene.

Chi? chiese lei passandogli una birra gelata.

Cristo! Si vede che Botero conosce Cristo. Lo dipinge per come lo conosce. Se conosci qualcosa poi lo racconti bene. Insomma, non è uno di quei cristi lontani che devi stringere gli occhi per vederli. Sta qui davanti. Te lo mette davanti, grande e grosso. Colorato. Ecco il mio Cristo, ti dice!

Dici, amore?

E’ come quel tipo del tutorial.

Botero?

Si, Botero.

Bevi piano, amore. E’ ghiacciata e tu sei sudato.

Quello ha parlato in maniera molto chiara del trattore. Si vede che conosceva la materia. Ma mica ha fatto un trattato di meccanica. Ha fatto ripartire il suo trattore. Ha detto: ecco il mio trattore. Se resto a secco lo faccio ripartire così. Mica era il mio. Era un altro tipo. Più grosso, con un impianto diverso. Però ho capito. E alla fine è ripartito anche il mio trattore.

Amore mio. Quanto sei stupido

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