I primi cento giorni da sindaco. Le prime due settimane: la Giunta.

I miei primi cento giorni da sindaco.

2. Le prime due settimane: la Giunta!

Non facciamo Biancaneve. Per vincere le elezioni servono alleanze e per avere alleanze si paga un prezzo al vecchio modo di fare politica. Vale per Vendola, per Pisapia, per De Magistris, per Renzi. Ma Vendola, Pisapia, De Magistris, Renzi sono ottimi esempi di un modo nuovo di fare politica. E’ ovvio che la Giunta deve essere formata da persone gradite ai partiti della coalizione, che in questo caso sono PD, SEL, IDV, API. Ma è anche vero che la legge riserva al Sindaco il compito di scegliere la Giunta e un Sindaco uscito fuori dalle primarie e dal confronto alle amministrative con il candidato del centro-destra può vantare una investitura popolare che ne alza enormemente il potere contrattuale nei confronti dei partiti. “Se mi mandate a casa perché volete impormi i vostri assessori , i cittadini ve la faranno pagare cara!”

Che fare? Detto nella “puntata precedente” della terzietà amministrativa e del ruolo finalmente restituito agli uffici, si tratta di scegliere quattro assessori, preferibilmente due uomini e due donne, che sappiano individuare le priorità amministrative, indirizzare gli uffici, esercitare il controllo su quanto fa la struttura e soprattutto intercettare le esigenze dei cittadini e tradurle in atti amministrativi. Non penso che occorra necessariamente essere architetti per diventare assessori all’urbanistica, proprio perché gli atti tecnici debbono essere adottati dai tecnici. Tuttavia occorre essere ferrati nella materia, responsabilmente preparati, essere persone disponibili al dialogo e disposti a seguire con pazienza e umiltà i percorsi partecipativi che renderanno i cittadini co-protagonisti delle scelte della Giunta. Ci vorranno due settimane per formare una Giunta, in parte già scelta dagli elettori, in parte voluta dai partiti, ma soprattutto funzionale ai problemi che si debbono affrontare. Non cederei neanche sotto tortura la delega alla cultura e alla pubblica istruzione. Credo che questo nodo sia centrale e ricondurlo alla figura del Sindaco significhi darle quella importanza, quella dignità che troppo spesso è mancata. Vedremo nei prossimi giorni da Sindaco come proverei a giovarmi delle associazioni culturali presenti nel territorio, specialmente Controluce.  Poi si tratta di scegliere i quattro assessori:

a)      Bilancio, patrimonio, partecipazione e comunicazione. Il/la titolare dovrà essere in grado di interagire con tutti i settori, scovare fondi, finanziamenti, crediti per poter realizzare quello che gli altri programmino. Dovrà coinvolgere i cittadini in un percorso di bilancio partecipato che metta a disposizione della scelta collettiva almeno il 10%-20% della spesa corrente. Dovrà sanare le storture dei bilanci De Carolis che hanno raschiato il fondo e che rischiano di portare al baratro Montecompatri.

b)      Lavori Pubblici, infrastrutture, decoro urbano. Il/la titolare dovrà essere brava/o, ma bravo davvero. Si tratta di chiudere tutti i lavori rimasti in sospeso: parcheggi, ascensori, ristrutturazioni. Troppo spesso, in passato chi è arrivato ha fermato quello che era in cantiere. Non sarà così. Inoltre bisogna progettare e pianificare le opere pubbliche prioritarie: gli impianti sportivi (il più grande bluff di De Carolis) e i parcheggi diffusi che risolveranno finalmente la situazione del centro storico.

c)      Ambiente, sanità, energia. Il/la titolare dovrà prioritariamente individuare l’isola ecologica, che funzioni realmente e che sia alternativa all’imbroglio messo in scena dalla Giunta De Carolis. Trasformare i rifiuti in ricchezza. Differenziare fino a quasi il cento per cento. Dovranno essere affrontati i problemi della salute dei cittadini relativi alle cave, al radon, ai ripetitori delle antenne. Predisporre un piano energetico comunale, trovare fondi per dotare ogni tetto di Montecompatri di un pannello fotovoltaico. Rendere l’illuminazione pubblica autosufficiente con il ricorso sistematico alle energie alternative per scuole, strutture sportive, uffici comunali. Predisporre, in raccordo con gli altri assessorati, un piano del traffico.

d)      Urbanistica. Il/la titolare dovrà porre in essere il più straordinario processo partecipativo della storia di Montecompatri. Decidere, insieme ai cittadini e ad urbanisti di primissimo piano, il futuro urbanistico del paese attraverso una variante al PRG condivisa. Montecompatri non ha un territorio qualunque. Dobbiamo essere consapevoli che la sua specificità è unica al mondo. Siamo responsabili delle nostre terre anche nei confronti delle generazioni future. Dobbiamo pretendere il meglio!

Delle altre deleghe e di altri aspetti, mi occuperò dopo le prime due settimane da Sindaco. Non so se quello che farò vi ha convinto, ma è certo  che quello che farei nelle prime due settimane da Sindaco  è parte di un progetto per Montecompatri, non un progetto qualsiasi, non un progetto che può essere portato avanti da un uomo solo. E’ un progetto che necessita di una squadra, quella che tenterò di costruire.

Un pensiero riguardo “I primi cento giorni da sindaco. Le prime due settimane: la Giunta.

  1. ………per l’Urbanistica basterebbe aderire ai dettami della Carta di Aalborg ed attuare
    l’Agenda 21..che molti enti locali, anche ai Castelli Romani, hanno adottato…
    vedi il caso di Rocca di Papa….per la redazione del loro nuovo PRG infatti hanno organizzato una serie di forum attuando di fatto un un processo partecipativo di tutta la cittadinanza……

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