IMPARA A GESTIRE LA TUA CONCENTRAZIONE. COME SVILUPPARE IL DIALOGO INTERIORE.
Passeggiare tra i campi in un circolo di tennis è divertente ed istruttivo. Un sacco di tennisti parlano con loro stessi (e imprecano con colorite espressioni). Non sono pazzi. Il tennis è uno sport che richiede la massima concentrazione ed è per questo motivo che il dialogo interiore si è sviluppato, anche nella sua versione non troppo interiore, proprio sui campi in terra rossa. Non sempre però il fai da te produce ottimi risultati. E’ facile ascoltare i tennisti urlarsi frasi del tipo: non sbagliare il lungolinea!
Non credo che queste auto intimidazioni siano produttive.
In un altro post mi sono occupato del famoso elefante rosa. I nostri pensieri, in qualche modo condizionano le nostre azioni: se ci diamo una suggestione negativa, prima o poi ci andremo a sbattere contro. E’ un po’ come la legge di Murphy: se pensi che una cosa possa andare storta, ci andrà. Questo fatto è strano perché stiamo parlando di due realtà che appartengono ad ordini diversi: i pensieri ed i fatti.
Cartesio descrive bene la differenza tra una realtà immateriale dentro la nostra mente (res cogitans) e il mondo materiale (res extensa). La filosofia si è sempre interrogata sul rapporto tra queste due dimensioni. Oggi le scienze hanno messo in discussione questa distanza. Fisici come Max Planck e Albert Einstein ci hanno parlato dei “fotoni”, la cui caratteristica è quella di possedere simultaneamente una duplice natura, corpuscolare e ondulatoria. I fotoni sono una strana materia, priva di massa. La meccanica quantistica che scaturisce da queste scoperte è oggi la teoria più affascinante e promettente. La distinzione tra res extensa e res cogitans non è più tanto chiara e chissà se un giorno avremo le prove che i nostri pensieri possano in qualche modo interagire con una pallina da tennis. Io non ci credo e comunque per ora è meglio lasciar fare agli specialisti.
Tornando più semplicemente alla legge di Murphy posso dire una cosa molto più lineare: se ti urli un comando del tipo “non sbagliare il lungolinea!”, ti stai dando un compito che non ti è di nessun aiuto. Nella famosa bolla sarai solo con il tuo possibile errore. Se invece stabilisci una routine per cui avrai preparato compiti sul modello di: “tira dritto venti centrimetri dentro la riga”, recluterai ogni energia per rimanere nella bolla di concentrazione orientata al tuo obiettivo.

Il risultato sarà di ridurre le possibilità di errore, incrementando anche l’efficacia del tuo lungolinea. Einstein qui c’entra poco, almeno credo. Sei proprio tu, con la tua concentrazione sul reale obiettivo della tua battuta, a creare le condizioni perché i tuoi movimenti siano quelli giusti per mettere in difficoltà l’avversario e tenere la pallina in campo.
Il principio fondamentale del dialogo interiore è quello di “negoziare” tra le due componenti della tua personalità, quello che ti chiede di non sbagliare è il tuo agente sabotatore, l’altro, quello che ti sprona a controllare le cose per raggiungere i tuoi obiettivi, è la tua parte migliore. Non parlo in astratto e non cerco soluzioni new age a buon mercato. La cosa è molto concreta.
Cambiamo sport e approfondiamo cosa succede quando mi parlo con le parole giuste. Ci spostiamo su un campo di pallavolo e sei in battuta sul punteggio di 14 pari. Pensa di essere al quinto set della partita più importante del campionato. Sicuramente il tuo agente sabotatore ti darà un ordine preciso: non la sbagliare!
A volte il sabotatore saprà fare anche di peggio e ti metterà davanti le conseguenze del tuo possibile errore: che succede se sbagli? Penserai al pubblico, alla tua fidanzata in tribuna, al coach che ti sbraita contro. La concentrazione su cosa dovrai fare per realizzare una buona battuta sarà un lontano ricordo.
Se non avrai allenato la possibilità di negoziare con te stesso la tua palla avrà ottime possibilità di stamparsi al centro della rete.
La brutta notizia è che non vale a molto allontanare questo pensiero con un semplice comando: vai via! Ricorda: comandarsi di non pensare ad un elefante rosa significa avere la certezza di visualizzarlo!
L’abilità di superare questo momento si esercita e si allena. Dovrai essere pronto a tradurre al positivo i messaggi del tuo sabotatore interno e dovrai rispondergli per le rime: se batto lungo e forte in zona cinque sull’ attaccante avversario, gli rendo difficile la rigiocata!
Tutto questo potrebbe non bastare. Il tuo nemico ti dirà che sei stanco, che tra il pubblico c’è qualcuno che utilizza quella fastidiosa trombetta proprio mentre ti prepari al servizio, che non ti sei allenato bene, che il tuo allenatore non è in gamba… e che con Velasco in panchina avresti già vinto. Allora dovrai rispondere aggiungendo nuovi particolari (la rincorsa, l’impatto sulla palla….) Dovrai, in un attimo, creare un rumore positivo che superi le chiacchiere del sabotatore.
Un buon allenamento per ottenere questo risultato è esercitarsi al dialogo interno nelle cose quotidiane. Ecco una situazione tipica, sono le sette di mattina, la sveglia non ha funzionato ed ho il treno tra un’ora: oddio mi sono svegliato tardi e perderò il treno! Il mio agente sabotatore comincia a mettermi davanti tutti i disastri possibili ai quali andrò incontro, mi porta ad incolpare mia moglie per aver manomesso la sveglia, a imprecare contro la sfortuna…
Epitteto, un filosofo stoico, ci aveva già fornito un ottimo consiglio che posso opporre al mio nemico interno: concentrati sulle cose che puoi controllare. Ormai la sveglia non ha suonato e la frittata è fatta. Possiamo sostituire la preoccupazione per il danno incipiente con una serie di istruzioni positive che riguardano le cose che posso fare per limitare le conseguenze dell’imprevisto: farò colazione una volta arrivato a destinazione e recupero cinque minuti, prenderò il taxi invece di avventurarmi con la macchina con il rischio di perdere tempo per il parcheggio, intanto avverto i colleghi che potrei tardare e escogitiamo un piano b, mentre mi preparo chiedo a chi è in casa la cortesia di controllare l’orario dei treni e magari scopro che ce ne è uno dopo mezz’ora, oppure che il mio è in ritardo….
L’esercizio personale è ancora una volta l’unica strada per mettere il proprio sabotatore in un angolo, ma ricorda che se vuoi imparare le tecniche del dialogo interno siamo a tua disposizione con progetti individuali di personal training mentale.
A presto per nuovi post sul self talking.
