Viene prima il corpo o la mente?

La gestione dello stress, dell’ansia, la poca fiducia nei propri mezzi… sono aspetti che occupano coach, allenatori, psicologi sportivi.

A volte le attenzioni che ai si prestano a questo aspetto sono eccessive.

Anche un blog che si occupa di mental coaching deve ponderare l’esasperata attenzione che si pone al fattore mentale nello sport.

Sono impazzito?

Niente affatto.

Già quando abbiamo mosso i primi passi del Progetto equilibrium abbiamo messo al centro la relazione reciproca tra allenamento mentale, fisico, tecnico. Non esiste un prima, non esiste un poi, soprattutto non esistono compartimenti stagni. Lo stesso coaching, quando è fatto seriamente, è fondato sulle competenze che poi non sono altro che gli abiti aristotelici.

Per farla breve, prima di decidere che un giovane tennista non ha fiducia nel suo gioco da fondo campo, vediamo se conosce tutte le tecniche necessarie a questo gioco, se le allena per bene, se ha costruito abitudini vincenti, sia di gioco che di allenamento.

Questo lavoro è il passo preliminare, il più onesto, di un intervento di mental coaching.

Diffida da chi ti propone scorciatoie!

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