Tutto in un tweet

… Ogni periodo può stare in uno tweet. Non avrei potuto fare altrimenti per descrivere la nostra trasformazione. Oggi il nostro livello di attenzione per la scrittura non supera i 140 caratteri. È stata proprio Microsoft, un colosso della nuova epoca, a dirci che mentre nel 2000 la soglia di attenzione media era di 12 secondi, da qualche anno non supera gli 8 secondi. Il pesce rosso è in grado di rimanere attento per 9 secondi. Visto che i pesci rossi non sanno leggere, ho pensato che un periodo che voglia descrivere la storia dei nostri tempi non può essere più lungo del livello di attenzione di cui è capace la nostra specie. Negli ultimi due racconti, invece non c’era bisogno di frasi corte ed esplosive, perché un tempo leggevamo e comunicavamo pensieri più complessi e articolati. Nomina sunt consequentia rerum, diceva Giustiniano, ripreso da Dante. Il linguaggio è lo specchio delle cose che vuole rappresentare.  La scrittura segue il più possibile l’esistenza. E poi ho sempre preferito Giulio Cesare a Cicerone, Carver a Roth.

Non c’è giudizio in tutto questo, ma soltanto storie, senza né capo, né coda, senza un inizio e soprattutto senza un finale.

A pensarci bene, nessuno sa come andrà a finire.

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