L’occhio

Non si vede ancora nessuno.

Allora mi viene in mente di controllare se il pacchetto che ho messo nella tasca del giaccone è a posto. Lo prendo con cura. Lo guardo. Sembra integro. Meglio un ultimo sguardo. Strappo lo scotch che tiene insieme la plastica con le bollicine, sfoglio con cura la carta velina.

Sì, è tutto a posto.

Quando devo muovermi la prima cosa che faccio è incartare con cura l’occhio.

Non lo metto nelle scatole, neanche in quella con su scritto, fragile, maneggiare con cura.

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Il racconto l’occhio è pubblicato nella raccolta: ogni giorno alle 18

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