Di Erdogan, Svezia, Finlandia…e curdi.

Che Svezia e Finlandia entrino nella Nato non è una bella notizia.

Insomma, l’esercito recluta truppe e cerca alleati quando si combatte e la guerra non è mai una bella notizia.

Ma c’è di più, questo ingresso rappresenta una nuova tessera di un domino che è sempre più difficile da controllare e che vedrà altre vittime ed un prossimo genocidio. Bisogna esserne consapevoli … prima. Dopo sarà troppo tardi.

Basti pensare che, nonostante le apparenze, per Erdogan, definito “dittatore” da Mario Draghi soltanto da pochi mesi, la notizia, invece è ottima. Ora alza la voce, ma come al solito il boss di Ankara avrà presto la possibilità di alzare anche il prezzo.

Perché Erdogan è contrario all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato?

L’indizio da cercare lo si trova dalle parti di Siria e Turchia. Tutto ruota intorno alla questione curda.

Sì, perché i due paesi scandinavi sono amici del popolo curdo. Nel Parlamento di Stoccolma, tanto per dirne una, siedono deputati di origine curda. Sono settantamila i curdi che vivono in Svezia e, dato che da quelle parti a fare integrazione ci si prova sul serio, di recente nella scuola sono stati assunti insegnanti curdi. La Svezia finanzia movimenti curdi e siriani. In Finlandia il discorso è simile, a numeri ridotti.

Ma non basta, come ricorda Rosini su Il Fatto Quotidiano, nel dicembre scorso la ministra degli Esteri Ann Linde ha dichiarato che “la Svezia rimane un partner attivo” dei combattenti siriani (=curdi, che per Erdogan sono tutti PKK, quindi terroristi, ndr), annunciando uno stanziamento per il 2023 di 376 milioni di dollari a sostegno dell’organizzazione, contro i 210 milioni del 2022. A questo si aggiunge il fatto che, sostengono da Ankara, negli attacchi contro le postazioni militari turche in patria, Iraq e Siria, siano stati usati anche lanciarazzi AT-4 di produzione svedese.

E c’è di peggio: ricordate il fallito colpo di stato ad Ankara nel 2016…? La regia era di un ex alleato di Erdogan, Fethullah Gülen. Indovinate dove trovano rifugio i suoi sostenitori? Esatto.

Insomma, ad Erdogan non interessa molto dell’equilibrio geo politico, e nemmeno si preoccupa realmente del fatto che la Russia percepisca come una ulteriore minaccia l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Ad Ankara hanno le carte in mano: basta il no di uno dei membri Nato a far decadere la richiesta di Svezia e Finlandia. Come per i migranti, fermati brutalmente in Turchia dietro compenso UE, ad Erdogan interessa una sola cosa: essere pagato per rafforzare il suo potere.

lo scenario porterà ad un patto ed è questo: Svezia e Finlandia entreranno nella Nato ed Erdogan avrà mano libera sui curdi. Senza esagerare, forse gli sussurreranno in un orecchio.

Ci basti ricordare per comprendere che stiamo dando fuoco all’ennesima polveriera , al di là di ogni prurito umanitario e democratico per quel che sarà domani, che i curdi furono usati come carne da cannone contro lo Stato Islamico e poi abbandonati al loro destino.

Un popolo particolarmente sfortunato, al quale ognuno di noi occidentali deve un po’ di sicurezza e che presto potremmo trovarci contro o, peggio, sterminato. In quel momento invocheremo l’ennesima crisi umanitaria e ce la prenderemo con il cattivo di turno.

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