Tutti dicono di essere “ecologici”. Quasi nessuno lo è davvero. Nel coaching contemporaneo termini come vincoli, affordance e focus sull’ambiente circolano con disinvoltura, ma il rischio è fermarsi a intuizioni isolate, senza un vero metodo. Essere quasi ecologici non basta: senza una coerenza di sistema, anche le migliori idee perdono forza e generano confusione. Partendo da questa ambiguità, l’articolo compie un passo indietro per andare avanti: John Wooden e Phil Jackson non hanno mai parlato di approccio ecologico, eppure il loro lavoro mostra con chiarezza perché oggi non possiamo farne a meno. Due modelli opposti – valori e stabilità da un lato, gestione del caos dall’altro – che convergono in una stessa figura chiave: il coach come regolatore dell’ecosistema. Un testo per chi sente che allenare non significa più “dire cosa fare”, ma costruire ambienti che educano ogni giorno.
