Abbiamo già parlato in precedenti post del goal setting, degli obiettivi intrinseci e degli obiettivi estrinseci. Non basta. Queste due famiglie di obiettivi comprendono entrambe due sotto insiemi: obiettivi di prestazione ed obiettivi di risultato. Giocare bene è un obiettivo di prestazione, sebbene sia troppo vago rende l’idea. Correre la prossima maratona con un tempo inferiore al mio record personale è un ugualmente un ottimo obiettivo di prestazione, ma non dice nulla su quale sarà la mia posizione in classifica al termine della mia prossima maratona.
Qualora invece affermassi che il mio scopo è: vincere la prossima maratona di Roma, formulerei un buon proposito, che però rientra nella famiglia degli, obiettivi di risultato. La cosa importante che devi sapere è che gli obiettivi di risultato non sono nella piena disponibilità di chi vuole raggiungerli. Diremo, piuttosto, che gli obiettivi di risultato sono governati dalle leggi del materialismo storico di Marx ed Engels: la vittoria dipende dai rapporti di forza tra me e l’avversario. Gli obiettivi di risultato sono Eraclitei, esattamente come quelli di prestazione guardano a Parmenide. Gli obiettivi di prestazione, ricadono sotto il pieno controllo di chi agisce, quelli di risultato sono determinati da molti fattori. Epitteto, un filosofo stoico dell’antichità, ci ha lasciato un manuale che da solo vale tutti i trattati di coaching moderni. Tra le sue massime ce ne è una che più o meno ci consiglia di concentrare le nostre attenzioni su ciò che possiamo controllare, il resto è deciso dal fato e non possiamo farci nulla, tanto vale lasciar perdere. Mi pare giusto. Se devi spendere tante energie fallo per quello che puoi realizzare senza la complicazione di altri fattori. Studiare bene ed essere preparato per un colloquio di lavoro, utilizzare tutte le strategia necessarie per valorizzare la propria professionalità è nelle tue mani. Fai bene a concentrarti su quello. Preoccuparsi di cosa faranno i concorrenti al tuo posto di lavoro è certamente utile, ma riguarda una zona che non rientra pienamente sotto il tuo controllo. Conviene occuparsi del primo aspetto e presentarsi al massimo davanti a chi selezionerà i candidati a quel posto di webmaster che tanto ti interessa.
Un atleta può fare tutto quello che è necessario ma non potrà mai essere certo di vincere il campionato. La squadra, gli arbitri, gli infortuni e soprattutto il valore degli avversari possono impedirgli, nonostante la sua buona volontà e il suo impegno, di raggiungere un obiettivo di risultato. Si racconta che il grande allenatore di calcio Nereo Rocco, amasse rispondere a chi gli augurava vinca il migliore con il sarcastico: speriamo di no. La realtà è che si può vincere senza essere i migliori, ovviamente si può anche perdere pur avendo fatto le cose al meglio.
Quando vogliamo individuare un obiettivo SMARTS dobbiamo collocarlo in una scala motivazionale e qualitativa che va dal più potente al meno motivante. Abbiamo così una griglia di obiettivi che ci danno il grado del nostro controllo su di essi ed anche il grado di motivazione che ci restituiscono:
- Obiettivo intrinseco di prestazione (dipende solo da me ed è un bene per se stesso) corro tutte le mattine perché mi piace
- Obiettivo intrinseco di risultato (dipende da molti fattori ed io sono soltanto uno di questi, è un bene di per sé) corro per vincere la maratona
- Obiettivo estrinseco di prestazione (serve a raggiungere un altro obiettivo e dipende solo da me) Corro per giocare meglio a calcio
- Obiettivo estrinseco di risultato (serve a raggiungere un altro obiettivo e dipende da molti fattori) Corro perché serve a vincere il campionato di calcio
