Sul finire degli anni ’70 nella mia cameretta avevo appeso un poster. Un soldato che muore sovrastato da una grande scritta: why?
Anche oggi ci chiediamo tutti: perché? Chi vuole attaccare chi? Perché bruciare in armi la somma di 800 miliardi, che non si trovava per il Piano Draghi e che almeno nelle intenzioni avrebbe rilanciato l’economia europea? Perché Trump ci fa questo? Putin è veramente un folle (che sia un criminale lo sappiamo)?
La butto lì.
👉 La guerra non c’entra nulla (tanto muoiono i poveracci), quello che conta è far spendere i soldi ai concorrenti economici e l’Europa è un fastidioso impiccio tra Cina e Usa;
👉Essere forti militarmente autorizza alcune prepotenze economiche, hai presente il coatto palestrato anni ’80 che vede la pollastrella in discoteca?
👉La pace, la giustizia, l’etica sono diventati dis-valori. Quanto alla “democrazia” viene coniugata in mille modi diversi, dato che il “potere del popolo” è meglio che non stia in mano ad un popolo consapevole;
👉 le fake news sono superate da una costellazione di notizie, immagini, costruzioni artificiali che disegnano una realtà che non ha nulla a che vedere con i fatti, anzi, questa realtà artificiale è essa stessa il fatto.
👉le destre hanno capito una cosa: la verità non esiste o se esiste è per pochi che possono essere liquidati facilmente come radical chic (con la loro complicità supponente). Tanto vale costruirsi una propria verità ad uso e consumo del consenso superficiale e incosciente. Siamo andati talmente oltre nel nichilismo che non solo non esiste la verità, ma sono state anche demolite la logica e la memoria. Quello che conta è apparire forti.
👉siamo arrivati al redde rationem descritto dalle finzioni distopiche: i poveri del mondo da una parte, i ricchi dall’altra. In questa fase di passaggio i poveri delle democrazie occidentali prestano il consenso ai ricchi, nell’illusione che li proteggano dai poveri più poveri di loro.
🙌 Una nota personale: il catto comunismo e i suoi derivati, che hanno impregnato la nostra formazione, sono incarnati oggi da figure ridicole che ne sviliscono i rari tentativi di ripensamento.
