"Un ragazzo che esprime opinioni su cose più grandi di lui è un imbecille. Non deve avere soddisfazione. A scuola si va per ascoltare cosa dice il maestro." Questa frase di Don Milani farebbe sobbalzare chi lo cita come precursore del '68 antiautoritario. Ma è proprio così che scrivevano i ragazzi di Barbiana in *Lettera ad una professoressa*. Il caso dei maturandi che hanno rifiutato l'orale avendo già la promozione in tasca offre lo spunto per riscoprire il vero pensiero del prete di Barbiana: la scuola deve essere rigorosa per essere giusta, la contestazione ha senso solo se si paga un prezzo, e imparare è un lusso che richiede sacrificio. Tra le dodici ore al giorno di studio a Barbiana e i gesti simbolici a costo zero di oggi, c'è un abisso che Don Milani avrebbe chiamato con il suo nome: "fichetteria". Una riflessione scomoda su scuola, rigore e vera ribellione.
